martedì 19 marzo 2013

Il 6 nazioni e quel peso da togliersi di dosso

Della esaltante vittoria azzurra sull'Irlanda, che ha concluso nel migliore dei modi questo 6 Nazioni in molti, ben più competenti di me, hanno già scritto. Del fatto che nel corso del torneo si siano visti degli oggettivi miglioramenti anche. Non mi soffermo quindi su questi aspetti.

Mi limito invece a due brevi considerazioni che mi sono state ispirate dall'atmosfera che ho respirato sabato allo stadio.

La prima: tanta, tanta gente. E sugli spalti si capiva benissimo che molte di queste persone si erano appena avvicinate al mondo del rugby: spesso chiedevano cosa stava succedendo, non capivano alcune decisioni arbitrali. Bene, molto bene, significa che il pubblico sta aumentando (forse qualche fischio e qualche buuuh di troppo ci sono stati, ma forse questo è fisiologico).

Seconda considerazione: per quelli che invece il rugby lo frequentano da un po', e mi ci metto in mezzo, questa partita era decisiva. Doveva essere un punto di svolta fra le onorevoli sconfitte e le giuste (talvolta anche troppo modeste) vittorie, e per fortuna è andata bene. In molti dopo la partita, più che festeggiare come contro la Francia, se ne sono andati via sereni e pacati. Come se ci fossero tolti un peso di dosso, finalmente.

La grande certezza comunque è che sia per i novizi che per i più esperti, la giornata di sabato è stata un'altra grande festa.

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