giovedì 14 febbraio 2013

6 nazioni femminile - Di sport, cittadinanza e ius soli

Forse non tutti sanno che esiste un 6 nazioni femminile. E che quest'anno le ragazze della nazionale di rugby si stanno comportando alla grande: hanno vinto due partite su due e attendono la sfida in casa col Galles per stupire ancora.

Il Mattino di Padova riporta oggi la storia di una di queste ragazze che non può che far riflettere. Lei si chiama Cristina Molic. È moldava, ma gioca per la nazionale italiana. Nonno italiano direte voi. No. E allora si è sposata un italiano o e qui da abbastanza tempo da aver ricevuto la cittadinanza italiana. No. O meglio, sì. Cristina vive in Italia da quando era bambina, ma la burocrazia italiana tarda a giungerle in sostegno.

Cristina è ancora cittadina moldava, ma gioca nella nazionale italiana. Come è possibile? Facile: nel rugby è possibile eleggere la propria formazione rugbistica, e siccome Cristina ha giocato a rugby solo in Italia, qui lo ha scoperto, e qui lo gioca tuttora, ha potuto optare per la nazionale azzurra.

Per ora difende i colori della nazionale in campo, in attesa che anche fuori dal campo qualcuno trasformi l'Italia in un paese moderno, permettendole di dirsi italiana.

venerdì 8 febbraio 2013

Il pilone perfetto? Atlante!

In attesa di Rugbyland, che uscirà a marzo, eccovi la spiegazione dei ruoli del rugby che vi avevo promesso. L'ho pensata in una forma un po' particolare: attraverso i miti greci!

Partiamo con il primo ruolo, numero 1, il Pilone sinistro. Chi verrà convocato?

In una squadra di rugby ideale Atlante, il titano costretto da Zeus a sostenere sulle proprie spalle la Terra, sarebbe senza dubbio un ottimo pilone. Per sostenere il mondo come fa Atlante, bisogna avere una forza enorme e un incredibile senso di sacrificio. Il pilone, che grazie alle sue spalle e alla forza del suo collo (la prima vertebra non a caso si chiama Atlante... ) è il ruolo che più necessita di queste caratteristiche perché solo chi è dotato di forza sovrumana e abnegazione può pensare di sorreggere il peso di una mischia ordinata ed essere sempre presente a far valere i propri chili nelle ruck.

Omero parla di Atlante come del "pilastro del cielo". Noi preferiamo chiamarlo il pilone del cielo. E visto che il cielo è azzurro come non ringraziare il pilone azzurro, il Barone Andrea Lo Cicero, che domani in Scozia vestirà per le centesima volta la maglia azzurra?

lunedì 4 febbraio 2013

6 nazioni - "E i francesi che si incazzano..."



Quando al 57esimo minuto l'Olimpico è esploso per la meta di Martin Castrogiovanni che ci aveva portato al pareggio io mi sono alzato in piedi. In silenzio. Ero con tre amici. Due si sono abbracciati fra di loro, l'altro ha abbracciato me, voltando le spalle al campo. Ha urlato, travolto dall'entusiasmo, poi quando ha visto la mia faccia cupa, improvvisamente si è rattristito. È un nuovo adepto della religione ovale e spesso gli sfuggono delle regole. Così, intimorito dalla mia faccia, mi ha chiesto "Non è metà?" "No, Guido, tranquillo. È meta. È che io non ci credo."

Non è che non volevo esultare. Ma stavo cercando di stare calmo. Perché gli ultimi dieci minuti sono stati da svenimento. Per carità, Guido è rianimatore, ma era meglio rimanere coscienti e godersi quei momenti.
Infatti alla fine la gioia però è esplosa, con tutti la gente che si abbracciava, pur non conoscendosi.

Questa vittoria da respiro al rugby italiano e nelle prossime ore nuovi fan si avvicineranno probabilmente alla palla ovale. Come dare loro il benvenuto? Semplice, spiegando questo magnifico gioco. Nei prossimi giorni pubblicherò dei post per i nuovi tifosi in cui cercherò di spiegare in maniera simpatica i compiti dei diversi ruoli...

Come lo farò? Paragonandoli a degli esseri leggendari che tutti conoscono in modo da rendere più simpatico il tutto.

A presto per capire di chi parlo...
Stay tuned!