Dovevo averli proprio stressati tanto, quelli che poi sarebbero diventati i miei editori. Eravamo soliti vederci all'ora dell'aperitivo, a Padova, in quella che è tuttora la loro principale attività di svago: scoprire vini nuovi, di enoteca in enoteca. Intendiamoci: loro la prendono come una cosa seria, quasi un secondo mestiere, mentre io continuavo a distrarli con la storia che in occasione dei vent'anni dall'inizio della guerra che avrebbe portato alla disgregazione della Jugoslavia avrebbero dovuto pensare a un libro che parlava dei nostri vicini di casa. Nei Balcani c'ero già stato e avevo già scoperto qualcosa, ma non ero un esperto. Sta di fatto che - probabilmente per farmi stare buono e gustarsi qualche nuovo vino non filtrato dai colori improbabili - mi dissero: "Scrivilo tu, no? E parti in bicicletta, se puoi, che la cosa così si fa un po' più interessante."
La prima proposta, che era già abbastanza folle, la accettai. La seconda venne declinata: era gennaio, e affrontare i Balcani innevati in bicicletta forse era un po' esagerato.
Poi un giorno partii sul serio. Tirammo dentro al progetto il disegnatore Gabriele Gamberini, già autore per BeccoGiallo nel progetto Dossier G8 - la scuola Diaz, e ormai "cittadino" di Sarajevo. Poi il progetto rallentò inesorabilmente: lavoravo pur sempre per Legambiente, e il referendum contro il nucleare compromise la mia attività di pseudo-scrittore. Ma il ritardo era giustificato, e - vista la causa - l'editore non solo comprendeva, ma soffiava nelle vele che avrebbero portato i sì a trionfare con una nuova edizione di "Chernobyl, di cosa sono fatte le nuvole", presentandolo (spesso con il sottoscritto) a ogni occasione buona.
Oggi, dopo più di un anno, il lavoro è quasi finito. Se sarà un buon lavoro lo giudicherete voi (che i disegni mi sembrano bellissimi ve lo posso dire fin da subito, visto che non sono opera mia). Io vi posso dire che ho scoperto luoghi fantastici e personaggi notevoli, ottime grappe, cibi sfiziosi e qualche vino curioso (naturalmente troppo pochi, secondo l'editore) e soprattutto una storia decisamente diversa da quella che ufficiale.
Spero di essere riuscito a raccontarvi tutto nel migliore dei modi, e senza annoiarvi troppo!
La prima proposta, che era già abbastanza folle, la accettai. La seconda venne declinata: era gennaio, e affrontare i Balcani innevati in bicicletta forse era un po' esagerato.
Poi un giorno partii sul serio. Tirammo dentro al progetto il disegnatore Gabriele Gamberini, già autore per BeccoGiallo nel progetto Dossier G8 - la scuola Diaz, e ormai "cittadino" di Sarajevo. Poi il progetto rallentò inesorabilmente: lavoravo pur sempre per Legambiente, e il referendum contro il nucleare compromise la mia attività di pseudo-scrittore. Ma il ritardo era giustificato, e - vista la causa - l'editore non solo comprendeva, ma soffiava nelle vele che avrebbero portato i sì a trionfare con una nuova edizione di "Chernobyl, di cosa sono fatte le nuvole", presentandolo (spesso con il sottoscritto) a ogni occasione buona.
Oggi, dopo più di un anno, il lavoro è quasi finito. Se sarà un buon lavoro lo giudicherete voi (che i disegni mi sembrano bellissimi ve lo posso dire fin da subito, visto che non sono opera mia). Io vi posso dire che ho scoperto luoghi fantastici e personaggi notevoli, ottime grappe, cibi sfiziosi e qualche vino curioso (naturalmente troppo pochi, secondo l'editore) e soprattutto una storia decisamente diversa da quella che ufficiale.
Spero di essere riuscito a raccontarvi tutto nel migliore dei modi, e senza annoiarvi troppo!
Sarà un ottimo lavoro!
RispondiEliminaComplimenti ragù!
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