mercoledì 11 luglio 2012

Il rischio di Srebrenica

Ogni anno in luglio sulle home page dei giornali e sulla bacheche di Facebook tutti si ricordano della Bosnia-Erzegovina e del drammatico eccidio di Srebrenica. Un doveroso esercizio di memoria: ricordare le migliaia di vittime innocenti massacrate nel luglio di 17 anni fa. Il più grave eccidio avvenuto su suolo europeo dopo la seconda guerra mondiale.

Ricordare: un gesto necessario. Ma che rischia di covare con sé dei rischi. La guerra in Jugoslavia è per l'Europa un grande rimosso. Parlare di Srebrenica non può diventare un modo di continuare a non parlare di tutto ciò che fu la guerra in ex Jugoslavia.

Troppo spesso infatti ci siano girati dall'altra parte. Lo abbiamo fatto a Vukovar. Durante l'operazione Tempesta. O con i Cancellati sloveni, che forse solo ora, dopo vent'anni, ottengono giustizia... Parlare di Srebrenica per non affrontare le proprie colpe non è un buon modo per evitare che in futuro riappaiano nuove Srebrenica.

4 commenti:

  1. bè.. uno che pensa col proprio cervello nn puo' nn essere una persona piu' che magnifica..
    www.politibalkando.blogspot.it/
    2012/08/una-notizia-sensazionale-e-stata.html
    srebrenica .. un massacro organizzato
    politibalkando blogspot.com

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  2. grazie del link, ma mi convince poco. per carità, può esserci qualcosa di vero, ma ci sono alcune cose che non mi tornano: prima di tutte, se io fossi la conoscenza della verità, non cercherei asilo politico in Bielorussia, dove vige l'ultima dittatura di fatto in europa.
    Poi devo dire che questa frase mi lascia un po' contrariato: "Se si considera che il massacro di Markale a Sarajevo è stato provocato dai musulmani stessi"
    Ecco vorrei avere delle prove... non sono abituato a credere alle versioni ufficiali ... ma in questo caso mi sembra dura essere così assertivi.
    L'articolo arriva poi a dire che addiruttura Mladic sarebbe stato pronto a fermare il massacro... ecco la vedo un po' dura, no?

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  3. Dovremmo fare tabula rasa di quanto sostenuto e inculcatoci per anni e anni da giornali e tv.
    Fabio Mini, che non credo possa essere tacciato di essere un agente di Mosca visto ha comandato la KFOR, scrive nel suo libro "perchè siamo così ipocriti sulla guerra"
    Era falso il massacro di Racak del 1999 che ha fornito il pretesto per la guerra in Kosovo. I 45 corpi di civili trovati morti in un fosso non erano il risultato di un eccidio serbo perpetrato in una notte di tregenda, ma l'esito della raccolta dei corpi di ribelli ammazzati nel corso di un mese di combattimenti in un'area molto vasta. Le bande Uck, con la consulenza di agenti segreti stranieri, realizzarono la messinscena raccogliendo i corpi sparsi, cambiando loro i vestiti e togliendo le armi. L'ambasciatore William Walker, l'americano che dirigeva la missione di verifica dell'Osce con l'aiuto di una novantina di mercenari, ex agenti federali o della Cia, avallò la tesi dell'eccidio con la complicità di una patologa finlandese
    [...]
    ai colloqui di Rambouillet, che dovevano trovare una soluzione alla crisi kosovara, gli Stati Uniti aggiunsero alla menzogna l'ipocrisia presentandosi con delle proposte semplicemnte inaccettabili da parte di qualsiasi paese sovrano

    Le ultime guerre balcaniche avrebbero avuto scopi umanitari, quando in realtà tendevano allo smantellamento della Iugoslavia. L'ipocrisia del teorema balcanico non è mai stata raccolta nonostante le pulizie etniche incrociate di cui sono famosi i popoli balcanici siano tornate prepotentemente alla ribalta non con i serbi, ma con gli hutu e i tutsi del Ruanda nel 1994, e poi con i croati cattolici di Tudjman, addestrati dai mercenari americani della Mpri che nella Krajna, durante le operazioni Lampo e Tempesta del 1995 causarono 1400 morti tra i civili e l'esodo di 200mila serbi.

    Non c'era nulla di umanitario nel bombardare un'intera nazione per le responsabilità di un suo governante, ma forse la si voleva punire per aver eletto liberamente e democraticamente Milosevic.
    [...]
    La stessa comunità così attiva e umanitaria nella guerra contro la Serbia tornerà a essere inattiva quando la pulizia etnica, tentata ma non attuata dai serbi, sarà seguita da una contropulizia etnica albanese ai danni dei serbi e delle altre minoranze. Una vera e propria vendetta etnica perpetrata sotto gli occhi dei soldati della Nato e che, con altre forme di discriminazione socio-politica, dura ancora oggi.

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  4. Concordo, ci sarà ancora da scrivere sulla guerra dei balcani e molto. E probabilmente molte cose devono ancora emergere. Sulla stessa materia mi hanno girato questa mattina questo video che mi hanno anticipato nei contenuti e che guardo stasera (magari ne faccio un post) ma che mi pare tratti delle stesse cose...
    http://www.youtube.com/watch?v=WvOBRRN6Bwk

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