Pausa di riflessione a Medjugorie. |
Il 27 giugno del 1991, ad esempio, è il giorno dell'inizio della guerra fra Serbia e Slovenia, ma è il 28 giugno il giorno cruciale. Tutto parte dal lontano 1389, quando l'esercito serbo venne sconfitto dall'esercito ottomano nella battaglia del Kosovo che permise ai turchi di conquistare i Balcani e amministrarli per ben cinque secoli. E siccome i serbi hanno vissuto questa battaglia non come una sconfitta, ma come un sacrificio, sono soliti celebrarla. Ed è proprio per questo motivo che il 28 giugno del 1914 Gavrilo Princip spara a Francesco Ferdinando. Doveva servire una data speciale come momento di riscatto. E la stessa cosa successe il 28 giugno del 1989, anche se con motivazioni politiche diverse, perché il nazionalismo come ideologia cambiò profondamente nel corso del '900. Fu il momento in cui Slobodan Milosevic divenne il leader del nazionalismo serbo. Era stato mandato in Kosovo per calmare la minoranza serba, in tensione con la popolazione albanese, proprio nel seicentesimo anniversario della battaglia del Kosovo. Suona quindi come una vendetta il fatto che Milosevic venga consegnato all'Onu il 28 giugno del 2001. Come a dire: chiudiamo i conti del passato?
Ma fine giugno è un periodo fitto di ricorrenze per la storia della Jugoslavia, non solo per quanto detto fin qui. Il 25 giugno del 1991, infatti, Croazia e Slovenia dichiarano la loro indipendenza. E il 25 giugno del 1981 in un paesino della Bosnia la Madonna apparve ad alcuni pastorelli. Quel paesino diventò famoso col passare del tempo: il suo nome era Medjugorie.