Forse non tutti sanno che esiste un 6 nazioni femminile. E che quest'anno le ragazze della nazionale di rugby si stanno comportando alla grande: hanno vinto due partite su due e attendono la sfida in casa col Galles per stupire ancora.
Il Mattino di Padova riporta oggi la storia di una di queste ragazze che non può che far riflettere. Lei si chiama Cristina Molic. È moldava, ma gioca per la nazionale italiana. Nonno italiano direte voi. No. E allora si è sposata un italiano o e qui da abbastanza tempo da aver ricevuto la cittadinanza italiana. No. O meglio, sì. Cristina vive in Italia da quando era bambina, ma la burocrazia italiana tarda a giungerle in sostegno.
Cristina è ancora cittadina moldava, ma gioca nella nazionale italiana. Come è possibile? Facile: nel rugby è possibile eleggere la propria formazione rugbistica, e siccome Cristina ha giocato a rugby solo in Italia, qui lo ha scoperto, e qui lo gioca tuttora, ha potuto optare per la nazionale azzurra.
Per ora difende i colori della nazionale in campo, in attesa che anche fuori dal campo qualcuno trasformi l'Italia in un paese moderno, permettendole di dirsi italiana.
Il Mattino di Padova riporta oggi la storia di una di queste ragazze che non può che far riflettere. Lei si chiama Cristina Molic. È moldava, ma gioca per la nazionale italiana. Nonno italiano direte voi. No. E allora si è sposata un italiano o e qui da abbastanza tempo da aver ricevuto la cittadinanza italiana. No. O meglio, sì. Cristina vive in Italia da quando era bambina, ma la burocrazia italiana tarda a giungerle in sostegno.
Cristina è ancora cittadina moldava, ma gioca nella nazionale italiana. Come è possibile? Facile: nel rugby è possibile eleggere la propria formazione rugbistica, e siccome Cristina ha giocato a rugby solo in Italia, qui lo ha scoperto, e qui lo gioca tuttora, ha potuto optare per la nazionale azzurra.
Per ora difende i colori della nazionale in campo, in attesa che anche fuori dal campo qualcuno trasformi l'Italia in un paese moderno, permettendole di dirsi italiana.