
Gavrilo non era solo quel giorno: con lui c'erano altri membri della Giovane Bosnia. Il primo di questi sbagliò mira con una bomba, facendo scappare l'Arciduca che si stava dirigendo verso la biblioteca. Il piano sembrava andato in fumo, ma al ritorno del sovrano Gavrilo incontrò per puro caso il corteo imperiale: tentò ancora una volta di uccidere l'Arciduca, ma sbagliò e uccise la moglie. Solo con il secondo colpo riuscì nei suoi intenti, e sapendo a quale fine sarebbe andato incontro cercò di uccidersi con l'arsenico, che però era scaduto e non sortì alcun effetto. Così tentò il suicidio buttandosi nel fiume Miljacka, ma dato che l'acqua arrivava a mala pena alle caviglie non riuscì proprio ad annegarsi. Infine, fu catturato e imprigionato. Morì di tubercolosi 4 anni dopo nel carcere di Terezin.
Ah, ricordatevi: se anche il fatto è avvenuto a Sarajevo, Gavrilo era un serbo, che insieme alla Mano Nera combatteva contro il dominio austrungarico della Bosnia. Come a dire: a volte le cose sono un po' più complesse di quanto sembrerebbe. In ogni caso, se volete mantenere un tenore più leggero, poco distante dal ponte c'è la Sarkejevska Pivara, il birrificio cittadino. Ve lo consiglio.
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